La costruzione del Gran Camposanto avvenne all'atto
dell'Unità d'Italia quando l'Amministrazione Comunale della Città incaricò
del progetto il grande architetto messinese
Leone Savoja.
Il Savoja, per la costruzione dell'opera, iniziata nel 1865,
scelse una collina fuori dal centro abitato, un luogo all'epoca attorniato da
agrumeti e terreni coltivati. I lavori vennero ultimati alcuni anni dopo e il 22
marzo 1872 vi fu l'apertura ufficiale. Quattro sono gli ingressi del Cimitero:
Porta Maggiore, Porta Palmara I e Porta Palmara II, Porta S. Cosimo. Entrando
dalla Porta Maggiore, non si può fare a meno di ammirare l'effetto scenografico
davvero stupefacente che offrono i colori dei fiori che, sistemati con arte e
con cura meticolosa dai giardinieri del Comune, compongono un disegno sopra e
sotto la
grande Croce, con l'emblema della pace, con lo stemma della città e con la
dicitura "Orate Pro Defunctis".
Personaggi illustri famosi trovano sepoltura nel Cimitero di
Messina nella "Galleria Monumentale" rimasta incompiuta per la morte
di Leone Savoja avvenuta nel 1885. A sinistra del vialetto che parte dalla Porta
Maggiore si trova il monumento a Stefano Ribera che fu poeta, giornalista e
combattente per la libertà. Di fronte alla tomba del Ribera si trova il
monumento al giurista Francesco Faranda, avvocato tra i più illustri d'Italia,
collaboratore per la compilazione del Codice Penale Italiano. Più avanti c'è
la tomba del letterato Michele Catalano, quindi il monumento del giurista
Antonio Fulci e di altri personaggi illustri quali Ludovico Perroni Grande,
Salvatore Pugliatti,
Ettore Castronovo, Vann'Antò,
Gaetano Martino e tanti
altri. Nel primo vialetto di destra, sempre partendo dalla Porta Maggiore, è
sistemata la tomba di Emanuele Pancaldo, carbonaro, fedelissimo alle idee del
Mazzini, eletto deputato al Primo Parlamento Nazionale a Torino. Ancora sul
vialetto di destra troviamo il monumento a Tommaso Cannizzaro, poeta e
scrittore, quindi, di fronte alla tomba dei Lo Sardo vi è la tomba di Edoardo
Giacomo Boner poeta e scrittore di novelle, morì sotto le macerie del terremoto
del 1908. Questi due viali, che si dipartono dalla Porta Maggiore, si
ricongiungono ai piedi del monumento a Leone Savoja.
Splendide colonne, capitelli, logge e monumenti testimoniano
la straordinaria bellezza della "Galleria Monumentale", qui, sotto le
arcate, si ammirano i monumenti in onore di Felice
Bisazza, Giuseppe La Farina e Giuseppe
Natoli.
Al piano terra della Galleria si trovano i resti mortali di altri
personaggi illustri, ricordiamo tra questi Riccardo Mitchell, Vincenzo D'Amore e
Antonio Catara Lattieri. Vicino a questi tre personaggi il monumento a
Giuseppe Seguenza, Luigi Lombardo Pellegrino, Michelangelo Bottari, Pietro Inzoli e
Gregorio Zappalà. In cima alla collina si trova il Cenobio dove vi sono
parecchi monumenti, al centro, un vialetto conduce alla Chiesa a destra della
quale si scorge il monumento a Saro Zagari, scultore e architetto messinese.
Numerose sono, inoltre, le Cappelle gentilizie che si trovano davanti alla
Galleria Monumentale. Da ricordare anche le molte Confraternite presenti nel
Gran Camposanto.
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