Il poeta e letterato
Felice Bisazza
nacque a Messina nel 1809.
Iniziò gli studi nel Collegio Carolino, oggi Dante
Alighieri. Sin dai primi insegnamenti letterari, egli dette chiari segni
di quel genio poetico che tanta reputazione gli avrebbe procurato non solo in
Sicilia ma anche nel resto d'Italia.
Pubblicò giovanissimo, appena ventenne, il
suo primo volume di versi intitolato Saggi Poetici
che suscitò
tanta ammirazione e venne giudicato in modo estremamente positivo da alcuni
affermati letterati dell'epoca quali l'Arici, il Bette, il Giordani e il Botta.
Altre opere di rilievo sono:
le Leggende ed Ispirazioni,
Il Settentrione, la Morte di
Abele, i
discorsi sulla Letteratura poetica,
sul Romanticismo,
sulla
Dignità poetica, e il libro Fede e
Dolore.
Tutte queste
opere gli valsero il titolo di professore di Letteratura Italiana nell'Ateneo
messinese.
Nel 1867 la peste imperversava a
Messina, gli amici sollecitavano Felice Bisazza a lasciare la città, il poeta
così rispondeva: "Dovunque io mi rifugga, la spada di Dio mi raggiungerà se
Egli vuole colpirmi e, se vuole colpirmi, ciò non può essere un male, perché
Dio è un bene!".
Il suo fatalismo non gli giovò certo, il morbo lo
attaccò con violenza e, non volendo egli ricorrere alle cure di medici né alla
somministrazione di farmaci, con il solo ricorso alle preghiere, morì tra
atroci sofferenze il 30 agosto 1867.
A lui sono oggi intitolati
l'Istituto Magistrale di Via Catania e una via del centro cittadino.
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