"Chi si
collochi nel punto più alto, occupato un tempo dagli
spettatori, non può fare a meno di confessare che forse
mai il pubblico di un teatro ha avuto innanzi a sè uno
spettacolo simile. A destra, sopra rupi elevate, sorgono
delle fortezze; laggiù in basso la città; benché queste
siano tutte costruzioni moderne, ne sorgevano di simili
anche nel tempo antico e allo stesso posto. Lo sguardo
abbraccia inoltre tutta la lunga schiena montuosa
dell'Etna, a sinistra la spiaggia sino a Catania, anzi
fino a Siracusa.. L'enorme vulcano fumante conchiude il
quadro immenso, ma senza crudezza giacchè i vapori
dell'aria lo fanno apparire più lontano e morbido di
quel che non sia in realtà". Goethe, 6 maggio 1787
E le stampe,
questa suggestiva fotografia settecentesca di uomini e
luoghi, di natura e di storia, esaltano per un mercato
avido e curioso questo paesaggio singolare e questa
Sicilia antica, che qui, nella decadenza del suo
Medioevo, ripropone l'immagine ferma del classico. La
città oggi non è quindi un luogo: è tutta la sua storia,
la forte immagine culturale, e qualcosa di più.
Forse, più
di ogni altra città o luogo di Sicilia, un mistero senza
sacro e senza culto: una inquietante, sottile promessa
che intigra e ammalia il visitatore. |
Costruito in
età ellenistica,
il Teatro
greco-romano
è per
vastità secondo solo a quello di Siracusa. La cavea,
ottenuta dalla naturale concavità della collina, era
formata da nove cunei di gradinate.
Indubbiamente le suggestioni che essa emana sono forti;
sembra che il palcoscenico non sia mai vuoto, che lo
spettacolo continui all'infinito.
Qui, in un
silenzio rotto soltanto dallo stormire del vento, storia
e natura sono sempre alla ribalta.
Dietro la
scena si notano ancora i portici e i 'parascenia',
locali destinati agli attori e agli arredi scenici. |
Il Palazzo
Corvaja, uno dei palazzi gentilizi più importanti di
Taormina, è composto da tre corpi di fabbricato frutto
di successive aggregazioni.
L'impianto
primitivo risale all'XI secolo, l'ultimo, invece, è del
XV secolo. La parte che affaccia sulla piazza, con le
bifore, fa parte di un'integrazione del quattrocento. |
E' dopo l'ingresso da
Porta Messina che troviamo sulla destra il bellissimo
Palazzo Corvaja
del XV secolo che
racchiude l'antico nucleo trecentesco di cui si ammira
il cortile con scala e davanzale ornato di pannelli a
rilievo. Notevole il prospetto merlato con bifore e
iscrizioni e il portale gotico catalano. A Palazzo
Corvaja dimorò Bianca di Navarra con la sua corte, nel
Cinquecento il Palazzo passò ai Rosso d'Altavilla; nel
1410 fu sede del Parlamento Siciliano. Resti di un
edificio termale romano il "Bouleterion" il più
imponente della Sicilia e, lungo la stessa direttrice,
il Convento dei Cappuccini, quindi, i resti di un
acquedotto romano e, soprattutto, la "Naumachia" opera
grandiosa e monumentale di terrazzamento, di cui si
ammira oggi il lungo prospetto con nicchie in laterizio,
sono monumenti tutti da visitare prima di giungere alla
Piazza del Belvedere.
Il Duomo di Taormina,
dedicato a
San Nicolò, fu eretto nel corso del XIII secolo sui
resti di un precedente edificio religioso che è stato
restaurato nel Settecento.
La facciata
seicentesca è arricchita da due monofore del
Quattrocento e da un rosoncino di pregevole fattura del
XVI secolo.
In Piazza
Duomo, di fronte alla Cattedrale si può ammirare
l'artistica Fontana costruita nel 1635. Classico esempio
di antico arredo urbano, la fontana si inquadra
nell'architettura della piazza che, oltre al bellissimo
Duomo, sulla destra ospita il Palazzo Municipale. |
|
|
da Naxos
all'eternità
Le varie dominazioni hanno lasciato
tangibili segni, ancora oggi chiaramente
visibili, nei costumi, nella cultura e
più marcatamente nel tessuto urbanistico
della città. |
Nel 403 a.C. il tiranno di
Siracusa, Dionisio I, distruggeva Naxos,
la più antica (734 a.C.) colonia greca
di Sicilia, fondata da coloni Calcidesi
dell'Eubea. Fa abbattere le mura, le
torri, le case. Ne aveva cacciato gli
abitanti, in parte venduti schiavi, in
parte dispersi, che sciamano risalendo
la Valle dell'Alcantara per la
protezione dei Siculi. Più tardi nel 359
il greco Andromaco fonda, con altri
calcidesi e profughi della distrutta
Naxos, Taormina (Tauromenion) su una
stretta terrazza che guarda a sud,
vigilante della valle, e ad est sul
territorio di Naxos in decadenza. Se
Taormina greca ha il suo centro nel
pianoro a nord (da cui si dirama la via
che porta, verso nord-est, al Teatro
Greco, e lo sviluppo romano non ne
muterà sostanzialmente l'assetto,
sarebbe toccato ai Bizantini che fanno
di Taormina una capitale spostarne
l'asse all'estremità meridionale della
terrazza, dode si guarda sulla Valle
dell'Alcantara. Bizantine sono le due
fortezze, sul monte Tauro e sul picco di
Mola. E sarà questa, nel piano di
sud-ovest, la Taormina araba, e sempre
qui a sud crescerà il Borgo Normanno,
tra la Porta di Mezzo e la Porta
Catania, tra il piano dei cannoni ed il
Castello di Taormina. L'attuale Corso
Umberto che va da Porta Messina si
sviluppa fino a Porta Catania, seguendo
il tracciato della romana Via Valeria,
pretende senza riuscirvi di saldare in
unità una polarità insanabile fra la
Taormina greco-romana e la Taormina
bizantina-arabo-normanna, l'una a
guardare la costa, l'altra a dominare la
valle. |
La Torre dell'Orologio
con la Porta di Mezzo separano Piazza IX Aprile dal Borgo antico con
le chiese di S. Caterina, San Giuseppe dell'Addolorata, di San
Giovanni e il Duomo del XII secolo.
Dal Belvedere della
Piazza si può ammirare lo splendido scenario che dalla collina del
teatro, in un'orgia di colori e di profumi, arriva fino alle pendici
dell'Etna con il vulcano stesso a chiudere la serie delle
meraviglie.
|
E la storia, non solo urbanistica di
questo luogo singolare, vede la città
ruotare ora ad est ed ora a sud in
risposta ad una diversa funzione
geopolitica che ne avrebbe peraltro
assicurata la vitalità urbana. Fra il
Tre e il Quattrocento, la vittoria del
Borgo arabo-normanno si esalta
nell'insediamento del Duomo e nei
palazzi-fortezza delle grandi famiglie
che hanno signorie feudali lungo la
valle dell'Alcantara e che usano quella
via come strada commerciale per i
prodotti, di allevamento e di coltura. |
Poco
appresso, nel '500, la piccola nobiltà ed i mercanti
disporranno di edifici più modesti lungo l'asse centrale
della ex via Valeria; e così tornano a saldare alla
città normanna, vincente, quel che resta della città
romana decaduta. Taormina moderna è quindi il risultato
dell'egemonia espansiva del Borgo medievale sui "resti"
dell'insediamento greco-romano originario. Il Seicento è
per la città il tempo della decadenza: agli inizi del
secolo la Corona 'vende' i casali di Taormina a nord, la
popolazione diminuisce e scivola in basso, attratta dal
lavoro e dalla maggiore prosperità della costa;
soprattutto la nobiltà e i mercanti lasciano per Messina
di cui Taormina è ormai un'esausta dipendenza. Dal 1700
si riparte dal teatro Greco e dall'antiquaria europea
che impone Taormina tra i luoghi del viaggio in
Sicilia: il Teatro Greco luogo- testimone della
grandezza passata della città, è anche l'eccezionale
balcone su una costa varia e selvaggia cui fa severo
fondale a schimbescio la massa nevosa dell'Etna.
Numeri utili Taormina:
Comune di Taormina: Tel. 0942 6101
Biblioteca comunale: Tel. 0942 610206
Taormina Arte: Tel. 0942 21142
Taxi: Tel. 0942 23000 - 0942.23800 - 0942.23800
Funivia di Taormina: Tel. 0942 23906
Aeroporto Catania Fontanarossa:Tel. 095 7306266
Ospedale: Tel. 0942 5791
Pronto socorso: Tel. 0942 579297
Guardia Medica: Tel. 0942 625419
Farmacia British Pharmacy: Tel: 0942 62586
|
Villa Giannina
mendolia
beach
Hotel Taormina
|