IL FORTE GONZAGA
sorge sui colli ad ovest della città, rappresentava un baluardo contro
la minaccia su quel versante di attacchi ed invasioni che potevano
colpire Messina alle spalle dalla costa tirrenica attraverso i
Peloritani. C'erano percorsi di antiche vie che favorivano le
comunicazioni e, quindi, la possibilità di attacchi. Forte Gonzaga e
Castellaccio o Forte Orione, quest'ultima una struttura fortificata
antichissima, sorgono esattamente al termine di una queste vie montane
e, percorrendo appunto la via Noviziato-Casazza si arrivava giusto alle
mura del Noviziato. Sul versante nord c'era l'arteria naturale del
Giostra, non furono costruite fortezze perché evidentemente il Giostra
poteva essere sorvegliato dall'alto dei Cappuccini e le artiglierie
posizionate nella fortezza di Roccaguelfonia e nel baluardo dell'Andria
venivano considerate sufficienti difese. Il Forte Gonzaga venne fatto
costruire dal Viceré Don Ferrante Gonzaga nel 1540. La progettazione è
attribuita a Ferramolino e Maurolico. Sorge ad un'altezza di 160 metri
sul livello del mare e si presenta a pianta stellare irregolare con sei
bastioni, di cui quattro ad angolo acuto che seguono la conformazione
accidentata del suolo.
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Il perimetro del Forte è circondato da
fossati, si nota una guardiola dalla quale
si avvista la valle del Camaro. La parte
esterna è caratterizzata dai baluardi con
spigoli rivestiti di blocchi di calcare con
una sezione semicircolare che li conclude.
La Porta architravata è quella originale,
molto semplice, priva di qualsiasi
decorazione ne documenta l'impostazione dei
progetti del Ferramolino. Sopra la porta si
nota una finestra con archi trave a
semicerchio, postazioni di fucileria
rinforzano la porta ai
lati; nella parte alta vi
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sono poi due fori
circolari dai quali scorrevano le catene che azionavano il ponte
levatoio.
Sopra la porta si nota
una finestra con architrave a semicerchio, postazioni di fucileria
rinforzano la porta ai lati; nella parte alta vi sono poi due fori
circolari dai quali scorrevano le catene che azionavano il ponte
levatoio. All'interno si aprono ampie stanze, dal portale
d'ingresso, attraverso una stanza più piccola si accede, percorrendo
uno stretto corridoio, agli imbocchi di due gallerie strette e
basse, con soffitti a botte, che si diramano per tutto il perimetro
delle mura e che, in alcuni punti, si allargano tanto da formare
delle stanze che venivano utilizzate come magazzini. Da una scala
interna posta al centro del corpo principale, si accede al primo
piano e al terrazzo. Le stanze del primo piano appaiono ampie con i
soffitti a botte, due sono situate nel lato est si affacciano con
balconi a mensole, un'altra, situata a ovest, immette su un ripiano
esterno dove una scalinata a larghi gradoni conduce al terrazzo. Qui
sorge una piccola cappella settecentesca a navata unica con un
prospetto assai rimaneggiato e nel quale sono visibili i resti del
portale originale ad arco sormontato da una finestra ovale alla cui
destra è posta una targa marmorea del 1753 in cui il
Viceré Laviefuille
avverte che la cappella non gode del diritto di asilo.
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Da una
scalinata adiacente si sale al terrazzo superiore sugli
spigoli del quale vi sono due torrette di guardia.
Il Forte Gonzaga conserva pressoché intatte le strutture
del XVI secolo salvo modesti interventi nel '700,
nell'800 e durante la seconda guerra mondiale. Sono
stati costruiti pilastri a sostegno dei baluardi insieme
ad altre piccole aggiunte quali due balconi
settecenteschi che si aprono nel baluardo. |
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