Don Giovanni
d'Austria, principe spagnolo, fu prescelto da Pio V come
comandante della flotta navale della Lega Santa e sconfisse
i turchi nella grande battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571)
dove venne ferito ed in seguito riparò con la sua flotta nel
Porto di Messina
dove venne acclamato liberatore.
Don Giovanni d'Austria senza le carte geografiche
preparate per l'occasione da
Francesco Maurolico certamente non sarebbe andato
molto lontano e la vittoria conseguita dai Crociati
difficilmente si sarebbe concretizzata.
Andrea
Calamech, architetto e scultore carrarese, seguace del michelangiolesco
Bartolomeo Ammannati, lavorò a Messina nella seconda metà del '500 fondando
una fiorente scuola d'arte. Unica opera integra
del Calamech è oggi il Monumento a Don Giovanni d'Austria (1572)
Alla
Statua del condottiero con la spada e il bastone del comando fanno riscontro i
tre rilievi in bronzo ove sono evocati: l'assetto delle due flotte al momento
della battaglia, la raffigurazione di un episodio dello scontro e l'arrivo della flotta cristiana nel
Porto di Messina.