MADONNA DELLA MERCEDE

 

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Nella Via Tommaso Cannizzaro si trova la Chiesa della Madonna della Mercede. Qui, il giorno di Pasqua, si organizza la "Festa degli Spampanati" (iniziative folcloristiche: albero della cuccagna, cavadduzzu, fuochi pirotecnici) che culmina la domenica di Pasqua nella solenne processione della Madonna che va incontro a Gesu' risorto. Un festoso volo di colombe bianche si sprigiona dal manto della SS. Maria nel momento cruciale dell'incontro con il Figlio.


 

LE SECOLARI "VARETTE" TRA FASCINO E PASSIONE

 

L'ultima cena - La flagellazione - La Veronica - Il Cireneo - L'Addolorata

Gesù nell'orto - L'Ecce Homo - La Caduta - La Crocifissione - La Deposizione - Il Sepolcro

Roberta Cortese da "Gazzetta del Sud"

 

Da quattrocento anni le "Varette" rappresentano il simbolo più forte della Pasqua. Hanno subito, come l'intera città, le devastanti conseguenze dei terremoti e della guerra ma, tranne che per brevi interruzioni, non hanno mai smesso, nel giorno del Venerdì Santo, di raccogliere migliaia di fedeli messinesi e tanta altra gente richiamata da fuori dal fascino dell'evento.

I gruppi scultorei raffiguranti la Passione di Gesu' Cristo, ogni anno compiono un miracolo, al pari di un'altra imponente processione, la Vara del 15 agosto: quello di far emergere prepotentemente quella messinesità che sembra essere stata persa. Le "Varette", come di consueto, sostenute da 250 portatori, lasciano la Chiesa "Nobili Arciconfraternite di Ns. Dama della Pietà degli Azzurri e della Pace dei Bianchi", meglio conosciuta come Nuovo Oratorio della Pace, e si muovono tra una moltitudine impressionante di fedeli.

La partenza è sempre preceduta dal momento di preghiera guidato dal cerimoniere della Confraternita del SS. Crocifisso. Il percorso di solito interessa la Via XXIV Maggio con il passaggio davanti al Monastero di Montevergine in omaggio a Santa Eustochia Smeralda Calafato, si prosegue per la Via Martinez e quindi per il Corso Cavour, Via Tommaso Cannizzaro, Via Garibaldi, Via I Settembre e, da qui, in Piazza del Duomo, fino al rientro con la caratteristica corsa "anchianata di Varetti" di Via Oratorio San Francesco e Via XXIV Maggio.

E' certamente la sosta davanti al Monastero di Montevergine uno dei momenti più emozionanti, con le clarisse affacciate a salutare le sculture applaudendo e gettando petali di rosa e, non di meno, la suggestione della Messina di un tempo con il corteo che raggiunge e si ferma davanti allo splendido Monte di Pietà.

In corteo presenti i tamburini di Motta Santa Anastasia con gli storici tamburi della famiglia Ballarò, davanti al fercolo dell'Addolorata sfilano le "Biancuzze" le ragazze dell'antico istituto benefico gestito dall'Arciconfraternita della Pace dei Bianchi. A chiudere il corteo le confraternite provenienti dalla Cattedrale, le confraternite cittadine, l'Arcivescovo e il reliquiario della Santa Croce portato da un canonico del Protometropolitano Capitolo della Cattedrale sotto un baldacchino sorretto dai confrati dell'Arciconfraternita di San Basilio degli Azzurri e della Pace dei Bianchi.

 

 

 

 

 

 

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