Smeralda Calafato

 

Smeralda Calafato, bellissima fanciulla di nobile famiglia,  nacque a Messina il 25 marzo 1434 presso il villaggio Annunziata dove i genitori si erano rifugiati per evitare il contagio della peste che in quel periodo imperversava.

Ancora adolescente Smeralda, alla quale non mancavano certo i pretendenti al matrimonio, ebbe due fidanzati che morirono uno dopo l'altro; questa prova dolorosa fece maturare in Lei la vocazione religiosa, decise di dedicare la sua vita interamente al Signore.

I Conti Calafato non si rassegnavano di vedere la loro figlia prediletta chiusa in un monastero e volevano farla sposare con un nobile messinese. La ragazza aveva ormai deciso cosa fare della sua vita e così andò via dalla casa paterna per abbracciare il Divino Amore. Smeralda divenne clarissa nel Monastero di Basicò col nome di Eustochia, nome che Ella scelse in virtù di una discepola di San Girolamo, modello di verginità.

La clarissa Eustochia riteneva che la durissima prima regola di Santa Chiara non fosse adeguatamente osservata nel Monastero di Basicò e così, dopo una disputa con la Badessa e le altre sorelle, abbandonò il monastero dove era rimasta undici anni e, con l'aiuto di un ricco zio, decise di fondare un Monastero in Via del Dromo (oggi Via 24 Maggio) che chiamò di MONTEVERGINE.

Santa Eustochia morì il 20 gennaio 1485.

Oggi il suo corpo incorrotto, oltre 500 anni dalla sua morte,  viene esposto alla venerazione dei fedeli nel Monastero da Lei fondato. Alla Santa Smeralda Eustochia Calafato crescono ancora oggi i capelli e le unghie che Le vengono tagliati ogni anno in occasione delle celebrazioni in Suo onore il 22 agosto.

Con il terremoto del 1908 la Chiesa ed il Monastero subirono danni così gravi che si temette per una completa sparizione di quello che era rimasto tra cui le spoglie della Santa. Un Comitato di messinesi presieduto da Annibale Maria Di Francia volle far risorgere quelle rovine.

IL MONASTERO DI MONTEVERGINE risorse, anche se pitture di grande pregio, tra cui due tele del Polidoro e due del Paladino, andarono perdute.

Nel 1543 il grande scienziato Francesco Maurolico scrisse la storia della vita della Beata.

Nel giugno del 1988 fu proclamata Santa da Giovanni Paolo II,

durante una Sua venuta a Messina, nella Chiesa di Montevergine.

 

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