E'
comunemente denominata "Badiazza"
risale al 1123, all'epoca di Ruggero II, quando in quest'area sembra fosse
operante un complesso monastico retto da suore benedettine; in ogni caso l'epoca piu propriamente
riconducibile all'architettura è il periodo Svevo, sotto Federico II che la
riedifica all'inizio del XIII secolo conferendole un nuovo assetto che comprende
la ricostruzione del prospetto e il restauro delle absidi. Successivamente la
Chiesa viene danneggiata da un incendio e sarà Federico II d'Aragona a
restaurarla. Il Monastero rimarrà attivo fino al 1347 quando una terribile
pestilenza contribuisce all'abbandono progressivo del sito che diverra' totale
verso la fine del 1500. I successivi terremoti infliggeranno al Monumento ferite
sempre più profonde fino al crollo della cupola e ad un interramento parziale
della struttura. Bisogna aggiungere, l'incapacita e l'ignoranza
profonda dei politici locali che, nel corso di tante legislature, lasciano il monumento senza alcuna protezione,
all'incuria della popolazione che saccheggia selvaggiamente, in modo
intollerabile, deturpando un patrimonio artistico di assoluto rilievo.
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I
restauri della Chiesa iniziano negli anni '50 ma non vengono conclusi per
mancanza di fondi e ancora oggi sono in corso e... non finiranno
mai!
Un muro di cinta alto e largo non permette l'accesso alla chiesa, brutto da
vedere, pero protegge il monumento da altri saccheggi.
L'impianto architettonico è
composto da due corpi: il santuario con le absidi e il corpo delle navate. |
Vi
sono quattro arcate asimmetriche con uno spazio centrale a cupola circondato da
quattro corridoi simmetrici. Le arcate si appoggiano alle pareti esterne e al
corpo delle navate per mezzo di archi ogivali. Alte monofore sono nelle pareti
esterne mentre nella facciata principale come nelle absidi si osservano finestre
circolari; il presbiterio, ornato di merli, con le finestre armonicamente
distribuite, risulta assai elegante e la struttura da' l'impressione all'esterno
di un nobile palazzo. |
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