L'Orto
Botanico dell'Universita di Messina ha
sede in Piazza XX Settembre a realizzarlo fu il romano
Pietro
Castelli.
La storia di questo Orto Botanico inizia nel 1638 quando l'Ateneo
messinese decretò la fondazione dell'Hortus Messanensis. Il Castelli
aveva assunto un sistema di classificazione delle piante davvero
originale per quel tempo, egli le collocava in quattordici classi che,
nel "Suo Orto" erano riunite in quattro "hortuli",
disposizione sistematico-filogenetica che tanto si addice oggi a un
moderno Orto Botanico.
Orto
Botanico - Monumento a Pietro Castelli
Marcello
Malpighi, fondatore dell'istologia e dell'anatomia vegetale, successe a
Pietro Castelli. Malpighi condusse a Messina uno studio accurato
sul materiale proveniente dall'Hortus Messanensis, le sue numerose
osservazioni vennero poi pubblicate nelle sue opere Anatomes Plantarum
Idea e poi nell'Anatome Plantarum.
La
storia ci riporta al 1678 quando gli spagnoli, riconquistando la città,
vollero sopprimere qualsiasi barlume di cultura e così l'Università
venne soppressa e, con essa, il magnifico Orto Botanico che fu
completamente distrutto dopo soli quaranta anni dalla sua fondazione.
Di
quel gioiello naturalistico ed architettonico, per colpa della solita
cieca ignoranza umana, ci rimane solo un disegno che è di grandissimo
interesse.
Nel
1838 con decreto del governo borbonico fu istituita la nuova Universita
ma, eventi politici burrascosi, catastrofi naturali e un disinteresse
generale non consentirono, in quel periodo, la realizzazione del nuovo
Orto Botanico che vide finalmente la luce dopo mezzo secolo di istanze
avanzate dall'Ateneo messinese. Esattamente il 29 aprile 1889 il
Consiglio Comunale di Messina accogliendo la proposta del prof. Antonino Borzì, deliberava all'unanimità di cedere quattro ettari sulle sponde
del Torrente Portalegni per la costruzione di un Orto Botanico.
Disastroso, infine, per l'Orto il terremoto del 1908; gli spazi che
ospitavano le collezioni di piante vennero utilizzate per costruire
baracche e, in seguito, con il nuovo piano regolatore vennero meno gli
spazi dove attualmente è Piazza XX Settembre.
Nel
1990 la Sovrintendenza per i Beni culturali ed ambientali ha vincolato
gli spazi adibiti ad Orto Botanico ponendo di fatto fine (era ora) alla
possibilità di continuare uno scempio scellerato. Quello che oggi
rimane è una superficie di quasi un ettaro (8000 m2)
nel pieno centro
cittadino con la ferma volontà di esistere prima ancora di resistere,
per il bene della città e dei suoi abitanti.
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