Dopo il terremoto del 1908, Messina fu
ricostruita in base ad un piano regolatore che ne delineò i limiti a
sud nel torrente Gazzi e a nord nel torrente Annunziata, a ovest fu
costruita una strada di circonvallazione panoramica fino a
Torre del Faro.
La ricostruzione della città si è basata su norme
antisismiche rigidissime e gli edifici furono concepiti come
"isolati" cioè distanti tra loro, con una viabilità dal reticolato
rettilineo, largo e parallelo. Oltre al piano Borzì del 1911, il
nuovo piano regolatore approvato nel 1978, operando nell'ambito di
un territorio comunale che al 1981 ospitava qualcosa come 260 mila
abitanti, ha delineato lo sviluppo della città sia linearmente, sia
attraverso una penetrazione di fitte digitazioni lungo le valli dei
torrenti spioventi dai rilievi che su di essa incombono, fino a
captare i più piccoli villaggi interni, rimasti a lungo isolati cosi
da mantenere peculiarità di culture rurali inaspettate in ambienti
periurbani. Messina si presenta quindi come un pettine dal dorso
disteso lungo la cimosa costiera, sino a Capo Pelòro, con brevi ma
numerosi 'denti' occupanti le aree adiacenti ai coperti letti
torrentizi: Annunziata - Viale Annunziata; Trapani - Via Trapani;
Boccetta - Viale Boccetta; Portalegni - Via Tommaso Cannizzaro;
Camaro - Viale Europa; Gazzi - Viale Gazzi; San Filippo
inferiore.
Messina
oggi, malgrado l'esiguità dei beni
monumentali ed architettonici salvati dal sisma del 1908 e da successivi eventi
bellici, ha oggi una sua bellezza che le deriva proprio dalla presenza immanente
dello Stretto, che si avverte da quasi tutti i punti della città, che trova
riscontri negli stessi toponimi dei villaggi, ormai parte integrante
dell'organismo urbano, (Gazzi, Contesse e Tremestieri a sud, Paradiso, Pace,
Ganzirri e Faro a nord) che è data dai toni
smaglianti del suo cielo sempre azzurro e limpido per le correnti eoliche che
spazzano dallo Stretto le coltri di nuvole, dalle sue piazze e dai larghi viali
che la percorrono da monte a valle in sostituzione dei letti delle fiumare, dal
pittoresco svolgersi, tra la sponda sicula e calabra, dal traffico marino per
l'attraversamento con vari tipi di natanti, ed infine per la percezione che vi
si coglie di una città interregionale, integrata nella conurbazione
siculo-calabra, ove i progetti per la costruzione di un Ponte sullo Stretto sono
costantemente alla ribalta... ahinoi!
La città si è allungata e ampliata verso
nord nella prospettiva della costruzione del Ponte, quest'opera
faraonica è rischiosa non solo per le caratteristiche di un
livellamento sempre vorticoso tra due mari ma, soprattutto, per la
tendenza che hanno le due sponde ad allontanarsi, da considerare anche
l'alta sismicità della zona; questo mostro d'acciaio e cemento inciderà
profondamente sul tessuto urbano, con la sua possente mole romperà
l'equilibrio naturale deturpando e sconvolgendo un paesaggio di una
bellezza assolutamente unica... ormai la macchina è in moto, impossibile
fermarla... troppi interessi gravitano intorno a questa "torta"
gigantesca... insomma, un colossale bluff se le infrastrutture
rimarranno fatiscenti. Non c'è spazio per le illusioni se in tanti anni
non si è mai provveduto a risolvere la viabilità della Salerno-Reggio
Calabria quel perenne cantiere che si chiama Autostrada(?) A3.
Messina per quanto accerchiata nel suo entroterra
dalla forte attrazione emanata dalle funzioni urbane egemoniche di Catania e
Palermo ha, comunque, esercitato una certa attrazione sull'altra sponda dello
Stretto ricavando da ciò beneficio dal punto di vista economico per i vari
bisogni e consumi delle popolazioni aspromontane. La città peloritana è oggi
parte integrante di un sistema metropolitano che ha il suo sviluppo nella
conurbazione Messina-Villa S. Giovanni-Reggio con funzioni preminenti di
transito, di sosta, di scambi e soprattutto di servizi. La costruzione delle
autostrade meridionali, infine, ha ridotto le distanze tra la parte più a sud
della Calabria e il resto della penisola. La
costruzione dell'autostrada Messina Catania ha contribuito a saldare tutta la
costa ionica urbanizzata realizzando un sistema metropolitano della Sicilia
sudorientale. Anche sul Tirreno
l'autostrada ha prodotto effetti di fusione tra agglomerati urbani con una vasta
rete di intensa edificazione di "seconde case"; da rilevare che in
quest'area Barcellona e Milazzo costituiscono un unico agglomerato di oltre
100.000 abitanti.
L'economia della provincia di Messina è
prettamente agricola con produzione di uva, olive, nocciole e, soprattutto,
agrumi. Molto attiva la pesca del pesce spada,
praticata nelle acque dello Stretto con imbarcazioni dette "feluche", ma anche delle varietà di pesce azzurro (aguglie e sarde), al Lago
di Ganzirri viene praticata la mitilicoltura anche se oggi in misura assai
ridotta rispetto al passato. Il settore industriale dispone
di cantieri navali, officine metalmeccaniche, industrie molitorie, alimentari ed
enologiche, della birra, industrie chimiche.
Il settore commerciale è quello
meglio sviluppato insieme a quello turistico-alberghiero, attività queste che consentono di
rafforzare un'economia che denuncia ritardi rispetto alla media
nazionale in termini di reddito pro-capite. Il terziario è quello che negli ultimi anni ha avuto un incremento più sostenuto.
Hotel
Mortelle Lido
Il Viale San Martino
Per risolvere in parte il
problema del traffico cittadino, divenuto sempre più
caotico, dopo anni di lavori che hanno causato disagi non
indifferenti ai cittadini messinesi, la città e' stata dotata di una viabilita' tranviaria moderna che
l'attraversa da un capo all'altro. Una metropolitana in superficie per
collegamenti più veloci e rispondenti ad una città in continua
espansione verso nord, verso la costruzione di quel "mostro
d'acciaio e cemento" che sarà il Ponte
sullo Stretto.
Nonostante
le grandi risorse professionali ed umane che quotidianamente vengono
profuse per il benessere di questa citta, dall'universita al traffico
portuale e ferrotranviario, dalle attività turistiche e alberghiere al
terziario tutto, dal commercio al settore industriale, nel campo medico e
scientifico, in quello culturale e artistico, nelle attività sportive e
nel volontariato... nonostante le
energie profuse, questa città, bella come poche, viene
sottovalutata da parametri quanto meno discutibili circa
la vivibilità (censimento 2009; tutte le citta del Sud negli ultimi posti).
E non
potrebbe essere diversamente visto
che le variabili e/o le
sfaccettature di un sistema
economico e sociale impongono
un'analisi meticolosa; si assiste
invece ad un balletto di cifre in
modo preconcetto ed arbitrario
che vanno contro gli interessi
collettivi della città con una
"graduatoria di qualità della
vita" fuorviante
ed irritante.
Si mette a repentaglio la credibilità di un intero
settore economico di primaria
importanza per la città qual è
quello turistico, "questi giornalai o pseudo economisti"
recano danno alle aziende turistiche che vi
operano.
Messina necessita certo di una
maggiore coscienza civica per l'affermazione delle tradizioni
storiche, culturali e artistiche che nel corso dei secoli ne hanno fatto
una città "grandissima e ricchissima" come amò definirla
Cicerone, culla delle civiltà più progredite, esempio di potenza ed
efficienza.... ecco, Messina Oggi deve ripartire con l'orgoglio
del Suo straordinario passato, classe politica
incompetente ed arruffona permettendo!
Piazza
della
Repubblica
Per
chi arriva col treno,
il primo approccio
con la città si ha
con l'ampia
Piazza della Repubblica
al centro della quale è posta una moderna
fontana zampillante
Economicamente
rilevante per la città dello Stretto l'annuale appuntamento con la
Fiera Campionaria Internazionale che è motivo di grande richiamo per gli operatori italiani
e stranieri. La Fiera è visitata ogni anno da migliaia di turisti
che affollano gli stands alla ricerca, soprattutto, delle
"novità" nei vari settori commerciali, industriali, turistici
e del terziario..